Un cognome italiano; di Vicenza. - Una delle più antiche famiglie vicentine. - Nel 1190 il podestà Tebaldo de’ Tebaldi abitava in casa di Gado Culdogno, e ivi pure fu radunato il maggior Consiglio per la creazione dei consoli. - Anche nel 1191 fu tenuto consiglio nella stessa casa, e fu eletto console Villanello Caldogno. - L’ Imperator Federico nella Dieta di Costanza creò Calderino conte palatino, e gli confermò la donazione della rocca di Caldogno; più tardi gli concedette lo stemma gentilizio in premio di aver salvata l' insegna imperiale nella famosa battaglia di Milano. - Nel 1330 Marco e Alberto furono creati dall’ Imperator Ludovico con tutta la loro discendenza conti palatini e cavalieri aurati, con la conferma del castello di Caldogno con mero e misto impero. - Villano ambasciatore del Comune di Vicenza cd Eccellino da Romano; Vitacchio uno dei quattro eletti dal Quartiere di Porta nuova per la compilazione dei patrii statuti; Guglielmo uno dei 20 giovani eletti dagli anziani per andare in traccia delle possessioni del Comune usurpate da Ecellino; Angelo ambasciatore all' Imperatore Massimiliano, nella sua venuta a Vicenza. - Arma: D’oro, all’ aquila di rosso coronata del campo. - Alias: Partito d’azzurro e di rosso, all’aquila d’argento movente da un piedistallo dello stesso attraversante sul tutto.( Dizionario Storico-Blasonico (1888) per Giovanni Battista di Crollalanza) Il toponimo deriva da CALDONIUS, come risulta da un documento del 1046, e l’origine dell’insediamento risale certamente all’età romana, così come testimoniano le opere di colonizzazione, bonifica e irrigazione realizzate dal MUNICIPIUM di Vicenza. L’imperatore Federico Barbarossa assegnò a questo territorio, nel 1183, privilegi feudali per i servizi resi nelle vicende belliche che coinvolsero la Lega lombarda. Successivamente, fu governata dalla famiglia Caldogno beneficiaria della concessione imperiale del 1330 e dei titoli di conti palatini, cavalieri aurati e baroni del Sacro Romano Impero. Fu poi coinvolta nelle lotte tra Scaligeri e Carraresi, che ebbero per teatro il territorio vicentino. Va qui ricordata, per l’eccezionalità dell’evento, la cruenta battaglia fra truppe tedesche, assoldate da Venezia, e i Carraresi di Padova, alleati al re d’Ungheria. L’impossibilità di attraversare il Brenta in piena indusse i mercenari veneziani a indugiare in questo territorio e, quindi, consentire alla cavalleria ungherese di sorprenderli e sopraffarli. Nel 1404 col predominio veneziano si ebbe un periodo di pace che pose fine ai molti anni di scorrerie e devastazioni delle parti in lotta. Passò, dopo il trattato di Campoformio e l’alternarsi dell’impresa napoleonica, sotto il dominio degli austriaci fino a far parte, dopo il 1866, del Regno d’Italia. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Fra gli edifici del suo patrimonio storico-architettonico sono da ricordare: villa Caldegno-Nordera, con affreschi del Veronese (XVI secolo) e belle statue di Alessandro Colonna, e la chiesa tardo romanica di San Michele. altra documentazione: Caldogno, famiglia - fondo - Estremi cronologici: 1416 - 1822 - Consistenza: fascc. 17 in 1 busta Storia archivistica: Non sono note le vicende che portarono la famiglia triestina Zorzi Giustiniani ad acquisire questo nucleo di documenti relativi ad un ramo non identificato della famiglia Caldogno. Fu la stessa famiglia Zorzi Giustiniani, nel 1963, a donare la documentazione all'Archivio di Stato di Vicenza. Descrizione: Questo piccolo nucleo documentario comprende atti notarili, scritture di amministrazione e contabili, fascicoli di cause e di "stampe in causa", suppliche presentate alle autorità veneziane e determinazioni delle medesime in copia, un albero genealogico della famiglia Caldogno. Strumenti di ricerca: Carte Caldogno. Elenco La documentazione è conservata da: Archivio di Stato di Vicenza Redazione e revisione: Girardello Silvia, 2005-07-12, prima redazione in SIAS , Girardello Silvia, 2019/06/14, revisione , Pallotti Riccardo, 2017-09-25, revisione